marzo 2004

LA MESSA SUL MONDO

 

Mi ha colpito l’esperienza, scritta in un agile libretto, del teologo e scienziato Teilhard de Chardin. Trovandosi nel deserto dell’Ordos, in Asia centrale, impossibilitato a celebrare la Messa perché senza pane, senza vino, senza altare, quel mattino decide di offrire sull’altare della Terra il lavoro e la pena del Mondo: “Sulla mia patena porrò, o Signore, la messe attesa da questa nuova fatica e, nel mio calice, verserò il succo di tutti i frutti che oggi saranno spremuti”. Quel giorno celebra quella che lui definisce “la Messa sul mondo”.

Penso alla Messa che ho celebrato stasera, raccogliendo le tante situazioni incontrate durante la giornata: le sofferenze degli ammalati che ho visitato e quella dei famigliari che li assistevano; la gioia e la trepidazione di una prossima madre; l’entusiasmo di un bambino che ha scoperto un gioco nuovo; la pena di un marito in crisi con sua moglie; la festa dei bambini della scuola materna; il grazie a Dio di una signora perché ha “riscoperto” una collega di lavoro… Anch’io, stasera, ho raccolto queste gioie e queste fatiche, assieme a quelle che ho letto negli occhi della mia gente, e li ho presentati a Dio.

Ognuno di noi può celebrare la sua Messa sul mondo: raccogliendo incontri, persone, situazioni, sentimenti, e facendo di essi la nostra offerta, il nostro personale sacrificio. L’Eucaristia è anzitutto “sacrificio” perché è il dono per eccellenza, dono di Cristo di tutto se stesso: “Questo è il mio corpo…questo è il mio sangue… dato per voi”. Deponiamo nel calice della nostra anima tutto l’amore che abbiamo dato, chiedendo a Gesù che sia sempre più Lui a vivere in noi, fino a farci diventare una cosa sola con Lui.

Il mese di marzo è riempito dalla chiamata alla conversione Quaresimale, Gesù è davvero quel chicco di grano che sa morire per donare vita nuova.

Così, con tutto l’umano che è la nostra vita quotidiana, e tutto il divino che è la presenza di Gesù, il Suo sacrificio diventerà sempre più anche il nostro: non solo la Sua, ma anche la nostra Messa!

Umberto S.