7 settembre
2003 – 23ª t.o.
Is
35,4-7a / Gc 2,1-5 / Mc 7,31-37
Gesù disse: Apriti!
(Mc 7,34)
Marco racconta la guarigione del sordomuto, compiuta
in terra pagana, in modo tale che noi possiamo vedere le tappe del nostro
itinerario di fede. Ciascuno è chiamato a ripercorrere personalmente con Gesù
lo stesso cammino, raffigurato in questo malato. Toccando gli orecchi e la
lingua dell’infermo, il Signore indica ciò che vuole operare in ogni
ascoltatore. Lui è il medico venuto a ridarci la capacità di ascolto e di
dialogo con lui. Ed ecco la Parola che opera: “Apriti!”. La Parola di Gesù è
efficace e determinante; le frontiere del dolore e della malattia vengono
aperte. Essa apre il nostro cuore, perché lasci entrare la luce del Signore:
esso è fatto per Lui. Prima c’è l’ascolto della Parola, poi l’illuminazione
della fede, che nasce dall’ascolto. Dio è parola, comunicazione e dono di sé.
L’uomo è innanzitutto orecchio e poi lingua. Ascoltando il Signore è in grado
di rispondergli: entra in dialogo con colui che gli dice: “Ascolta, Israele,
ama il Signore Dio tuo e ama il prossimo come te stesso”.