8 maggio 2005  - ASCENSIONE del Signore

At 1,1-11 / Ef 1,17-23 / Mt 28,16-20

 

Io sono con voi tutti i giorni

(Mt 28,20)

 

Gesù Risorto, prima di salire al cielo, affida ai suoi discepoli la missione di continuare ad annunciare al mondo la salvezza portata da Lui sulla terra. Ci sconcerta questa sua naturalezza e semplicità, conoscendo la sproporzione tra la grandezza di tale missione e i limiti dei discepoli...

Vorrebbero quasi chiedere a Gesù: «Signore, non ti sembra opportuno rimandare un po’ la data della tua partenza e l’inizio di questa missione che vuoi affidarci? Dobbiamo imparare meglio gli orizzonti della nostra vocazione; fare un doveroso apprendistato per la nostra missione».

E sembra di sentire Gesù che li interrompe dicendo loro: «Non sta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato per le sue scelte... Ma quando me ne sarò andato manderò a voi il mio Spirito. Egli vi farà capire tutto quanto vi ho insegnato e vi guiderà alla verità tutta intera. E non vi sentirete mai più soli: io sono con voi tutti i giorni».

 

Quest’inverno, dopo aver trovato un altro barbone morto dal freddo nei giardini di Latina, nella nostra parrocchia è scattata la molla di far qualcosa per aiutare chi non aveva un posto per dormire e stare al caldo soprattutto nel periodo del gran freddo.

Ci siamo attivati ad allestire un piccolo dormitorio da 5-6 posti letto; ogni sera si girava per la città in cerca di chi si trovava a dormire per terra, per portarlo poi nel dormitorio. Io ho subito aderito a questa iniziativa, ma ben presto mi sono reso conto che non era così semplice l’impresa. Tra questi abbandonati c’era l’ubriacone, l’ammalato cronico, l’incontinente, ecc... e la convivenza tra loro era difficile. Si cercava, io come altri volontari di parlare con loro trattenendoci anche per l’intera notte; tornavo a casa la mattina stanco ma contento di aver fatto qualcosa per chi era meno fortunato di me.

Col passare del tempo la situazione è diventata più grande e più difficile da gestire, il numero delle persone era raddoppiato, non si riusciva più a tenere sotto controllo il tutto. Una mattina, tornando a casa ho detto «mollo tutto» ma poi, con molto sacrificio e forse perché spinto dall’amore per il fratello, ho continuato.

Angelo D.