DONO DI LIBERTÀ

 

Obiettivo

 

Talvolta pensiamo all’esperienza cristiana cogliendo di essa rinunce ed esteriorità; oppure la interpretiamo secondo comportamenti parziali, talvolta anche solo esteriori.

Vogliamo scoprire l’esperienza cristiana nella sua dimensione di dono di libertà, a disposizione di coloro che sanno "convertirsi" al Signore Gesù e che in lui possono trovare nuove relazioni fraterne e la possibilità di chiamare Dio con il nome di "Padre".

 

Per introdurci ...

 

Ci introduciamo in questo tema riflettendo sul nostro atteggiamento di fronte a Gesù e al suo messaggio.

 ð Se dovessimo fissare il significato di "conversione", a quali di queste definizioni andrebbe la nostra preferenza:

o rinuncia a...

o cambiamento di prospettiva

o ricupero della libertà

o ritorno a certi valori

o ..........

ð Quali reazioni spontanee suscita nei nostri ambienti l’invito alla conversione?

ð Quale personaggio del Vangelo ci fa venire in mente l’idea di conversione?

ð Quale episodio di conversione del Vangelo sentiamo più vicino alla nostra vita?

  

Alla scuola della Parola

Entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua". In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: "E' andato ad alloggiare da un peccatore!". Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto". Gesù gli rispose: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto". (Lc 19, 1-10)

Protagonista di questo splendido episodio è un tale Zaccheo, di cui si dice che è ricco e pubblicano; un uomo che forse non si sente garantito dalle sue ricchezze, e alimenta nel cuore il desiderio di una pienezza che i beni economici non gli possono dare. Sale sull’albero per vedere Gesù, ed è Gesù a vedere lui.

Zaccheo voleva andare verso il Signore, invece è il Signore che va da lui, a casa sua, sfidando il giudizio e l’ironia della gente, che non vede nel cuore e ragiona secondo altri criteri.

Cristo invece "è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto".

Gesù scommette sulle possibilità dell’uomo. Scommette sul meglio che c’è in ogni individuo (mentre noi siamo sempre pronti a giurare sul peggio). Gesù vuole "liberare" Zaccheo da tutto ciò che nasconde la vita, la imprigiona.

Zaccheo vive "chiuso", oltre che nel disprezzo degli altri, nel proprio egoismo, nella propria ossessione di accumulare senza badare al confine tra lecito e disonesto. Quando entra l’amore, si spezzano le catene, tira un’aria nuova di vita, spunta una voglia di liberazione.

Stupisce il fatto che Zaccheo, incontrando Gesù, non manifesti la propria fede con le formule tradizionali, ma annunci: "la metà dei miei beni la dò ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto". La gioia di Zaccheo e la decisione di cambiare vita è espressa dal gesto concreto di restituire le ricchezze mal accumulate. Ossia Zaccheo finalmente scopre ciò che gli impediva di vivere (egoismo, avidità, furti, oppressione a danno degli altri...). In fondo lui ha frodato, finora, soprattutto la "sua" vita!

L’incontro con il Signore gli ha cambiato la vita: gli ha dato la possibilità di una libertà nella quale forse non riusciva nemmeno a sperare. E adesso come "credente", come "salvato", formula il proposito fondamentale: riconciliarsi con la vita!

Così su quell’albero è maturato un frutto buono, grazie all’attenzione, alla pazienza e alla fiducia di Cristo!.

 

Per approfondire il tema

 

CONVERSIONE: METTERE DIO AL PRIMO POSTO

"Cristiano è colui che sceglie Cristo e lo segue": così il documento "Rinnovamento della Catechesi" definisce il cristiano, per sottolineare che la sua identità consiste in questa scelta radicale della persona di Gesù: un cambiamento che orienta la vita a Cristo e che implica poi il camminare dietro a Lui.

Questo significa il farsi discepoli, per quanti si sono convertiti. Di fronte al primo annuncio di Gesù: "convertitevi e credete al Vangelo", proviamo a mettere al posto della parola "Vangelo" il nome di Gesù.

Diventa allora più facile individuare i passi indispensabili per un’autentica conversione. La conversione prima di tutto vuole decisione nel mettere Dio e la sua volontà al primo posto. Una decisione senza riserve; impegnativa, qualche volta sofferta, ma da vivere con gioia profonda.

 

LIBERI DA...

La conversione è strada aperta alla libertà. La libertà di Gesù si manifesta nel suo stile di vita. Gesù è il povero perché ha rimesso incondizionatamente la sua causa nella mani del Padre. Gesù è colui che riconosce Dio come Padre e fa la sua volontà.

Egli è:

D libero da sè, è umile;

D libero dalla ricchezza: nasce povero, vive povero e povero muore;

D libero dagli altri: è "puro" di cuore; si avvicina agli uomini non per possederli o strumentalizzarli, ma per amarli e servirli.

La povertà di Gesù non è mai pessimismo, nemmeno disprezzo del mondo e degli uomini. Ha amato intensamente la vita; ha amato teneramente questa terra; ha amato senza riserve gli uomini. La scelta di essere povero giustifica e qualifica anche il suo rapporto con il mondo politico e sociale del suo tempo.

Il fondamento della libertà di Gesù rispetto alle ideologie, ai pregiudizi, alle posizioni di potere del suo tempo: sta nella sua scelta fondamentale, per esistere soltanto per il Padre e per gli altri.

Davvero "rivoluzionario", "sovversivo", "pericoloso" Gesù perché apre ad una speranza che contrasta ogni speranza solo umana e ogni cecità di fronte al peso dell’ingiustizia presente.

 

LA PERFEZIONE DELLA LEGGE

Quanti si convertono al Signore Gesù sono coinvolti in una nuova logica di vita; nel discorso della montagna sono esplicitate le nuove esigenze del Regno; "vi fu detto... ma io vi dico" (Cfr. Mt 5).

Eppure Gesù dichiara di non essere venuto ad abolire la legge, ma a darle compimento. Dunque la nuova legge è un nuovo stile di vita animato dall’amore a Lui: dalla sua stessa obbedienza al Padre, dal suo amore totale e gratuito per l’uomo fino a dare la vita.

 

NUOVE RELAZIONI CON GLI ALTRI

"Se Gesù di Nazaret dona e nello stesso tempo esige il distacco dalle ricchezze, dall’ambiente, dagli affetti disordinati, dai pregiudizi culturali e religiosi, lo fa in nome di una libertà che si attua nella comunione con i fratelli e con Dio" (Catechismo degli Adulti, "La verità vi farà liberi", pag. 90).

Quelli che si convertono al regno di Dio e obbediscono alla sua volontà, costituiscono una famiglia più salda che non la parentela fondata sui legami di sangue. "Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte" (l Gv 3, 14).

Solo se ama l’uomo vive veramente, è se stesso: Gesù Cristo è la verità di Dio, che è carità, e la verità dell’uomo che è chiamato a vivere insieme con Dio nella carità. Il contenuto centrale del Vangelo è "che viviamo nel nome del Figlio Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri" (l Gv 3,23). La conversione evangelica è una nuova qualità della vita attraverso relazioni rinnovate.

 

LIBERI DI CHIAMARE DIO CON IL NOME DI PADRE

L’esperienza di libertà e fraternità che Gesù propone a quanti lo seguono, suppone un comune atteggiamento filiale verso Dio che si traduce concretamente nella preghiera. Gesù si rivolge a Dio nella sua lingua, l’aramaico, chiamandolo abitualmente "Abbà" (Mc 14,36) che significa "papà".

Egli spinge il discepolo alla preghiera; Gesù, maestro di preghiera, trasmette ai discepoli il suo atteggiamento filiale verso Dio. Insegna al discepolo il "Padre Nostro" come espressione della comunione con Dio e segno distintivo della loro identità.

 

 

PER IL LAVORO E LA RIFLESSIONE IN GRUPPO

Si può leggere insieme la "traduzione" del Padre nostro proposta dal Catechismo degli adulti, "La verità vi farà liberi".

"Padre nostro, che sei al di sopra di tutto come il cielo, fa’ che il tuo nome sia glorificato e riconosciuto santo. Mostra a tutti che tu solo sei Dio, radunando definitivamente il tuo popolo disperso e purificandolo dai suoi peccati con il dono del tuo Spirito. Venga in pienezza la tua regalità, che porta libertà, giustizia e pace. Si compia il tuo disegno di salvezza in cielo e in terra.

Donaci fin d’ora il nostro pane futuro, un anticipo del convito del Regno; donaci il pane necessario per vivere oggi, come agli ebrei nel deserto davi la manna giorno per giorno: confidiamo in te e non vogliamo affannarci per il domani, per quello che mangeremo o per come ci vestiremo.

Nella tua misericordia perdona i nostri peccati: anche noi siamo pronti a perdonare a chi ci ha fatto del male. Non lasciarci soccombere nella tentazione; fa’ che mai perdiamo la fiducia in te, così da non avvertire più la tua presenza e sentirci abbandonati.

Liberaci dal potere del maligno, che si oppone al tuo regno e ci dà la morte".

 

G Che cosa ci colpisce in modo particolare? Questo modo di esprimere le invocazioni del Padre nostro quali nuove dimensioni ci aiuta a cogliere in questa preghiera?

G Quale volto di Dio emerge nella nostra preghiera? Che cosa chiediamo più spontaneamente?

G Ricordiamo qualche situazione o qualche momento in cui la preghiera ci ha aiutato a trasformare qualche nostro atteggiamento concreto? o ci ha aiutato a prendere qualche decisione?

G Come e quanto gli altri sono presenti nella nostra preghiera?

 

 

PREGHIERA

 

Signore Gesù,

Tu che sei stato l’uomo libero

Tu che hai dato te stesso per amore dei tuoi amici,

Tu che in tutto hai cercato la volontà del Padre,

libero da te,

libero per il Padre e per gli altri,

donaci, ti preghiamo, la libertà del cuore:

non l’apparente libertà dello scegliere l’una o l’altra cosa

ma la libertà più profonda,

quella fatta di sacrifici e di offerte nascoste,

quella che nasce dal dono incondizionato di sè.

Amen.

 

(B.Forte, Preghiere)

 

Signore dò la metà

dei miei beni ai poveri... (Lc 4, 21)

 

Entrato in Gerico, attraversava la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua". In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: "E' andato ad alloggiare da un peccatore!". Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto". Gesù gli rispose: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a

cercare e a salvare ciò che era perduto". (Lc 19, 1-10)

 

 

PREGHIERA

Signore Gesù,

Tu che sei stato l’uomo libero

Tu che hai dato te stesso per amore dei tuoi amici,

Tu che in tutto hai cercato la volontà del Padre,

libero da te, libero per il Padre e per gli altri,

donaci, ti preghiamo, la libertà del cuore:

non l’apparente libertà dello scegliere l’una o l’altra cosa

ma la libertà più profonda,

quella fatta di sacrifici e di offerte nascoste,

quella che nasce dal dono incondizionato di sè. Amen.

 

(B.Forte, Preghiere)