Decalogo del sacerdote

  1. È più importante come io vivo da sacerdote, di ciò che faccio in quanto sacerdote.
  2. È più importante ciò che fa Cristo attraverso di me, di quello che faccio io.
  3. È più importante che io viva l'unità nel presbiterio, piuttosto che buttarmi a capofitto da solo nel ministero.
  4. È più importante il servizio della preghiera e della Parola, di quello delle mense.
  5. È più importante seguire spiritualmente i collaboratori, che fare da me e da solo quante più attività possibili.
  6. È più importante essere presente in pochi ma centrali settori operativi, con una presenza che irradia vita, che essere presente ovunque, in fretta e a metà.
  7. È più importante agire in unità con i collaboratori, che non da solo, per quanto capace io mi ritenga; ossia, è più importante la communio che la actio.
  8. È più importante, perché più feconda, la croce, che non i risultati spesso apparenti, frutto di doti e di sforzi umani.
  9. È più importante avere l'anima aperta sul tutto (comunità, diocesi, Chiesa universale), che non fissata su interessi particolari per quanto importanti mi sembrino.
  10. È più importante che venga testimoniata a tutti la fede, anziché soddisfare a tutte le usuali pretese.

(Mons. Klaus Hemmerle, vescovo di Aachen, e prof. Wilhelm Breuning dell'Università di Bonn, in una giornata di studio della Conferenza Episcopale Tedesca)