IL BUON SAMARITANO - LE OPERE DI CARITA’ - LA CHIESA

 

In Dio, origine e datore di ogni bene, si intuisce il valore della intera creazione, si comprende il dono prezioso della vita, anche soltanto dal punto di vista fisico. Tutto è dono e tutto ha significato nel disegno dell’amore creatore.

 

I credenti, da figli di Dio, si rendono interpreti del disegno di amore su ogni creatura, sapendo che l’amore ordina e sostiene tutto l’universo, e in esso, anche questa vita di quaggiù. L’esistenza e le esistenze acquistano grande valore.

 

Se per Gesù Eucarestia si sono costruite in tutti i secoli meravigliose cattedrali che hanno sfidato il tempo, per Dio che abita nell’anima si deve curare il corpo come tempio suo e, pere quanto dipende da ciascuno, tenerlo in efficienza.

 

Si impara ad avere cura del proprio corpo non per amore di sé o per compiacimento, ma per poter rispondere con l’efficienza di tutte le facoltà, con lo sviluppo di tutti i talenti, al disegno che il Creatore ha avuto su ciascuno elargendo la vita.

 

E come si guarda alla propria vita fisica, così si impara a guardare quella di coloro che ci passano accanto per vivere l’amore comandato da Gesù con le opere di misericordia che sono come il tessuto dei nostri rapporti concreti con coloro che ci sono affidati come fratelli. Conosciamo che Gesù stesso ha voluto sostituirsi ad ogni uomo in necessità dicendo: "Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a Me". Poiché l’attenzione si porta a tutta la persona, si è chiamati a condividere la situazione sia spirituale che materiale. La vita della S. Vincenzo non è che fraternità in atto.

 

Nella vita comunitaria si dovrà fare in modo che la persona avvicinata sia, per quanto possibile, soggetto attivo e responsabile (e non soltanto colui che riceve). Anche chi soffre è mandato dal Signore come operaio nella sua vigna. E’ nel dialogo che si prende coscienza dei propri doni e del proprio posto.

 

Chi nella parrocchia occupa un determinato settore di formazione, di impegno e di servizio non soltanto svolge un compito a cui personalmente si sente portato, ma è chiamato ad essere seme e fermento in favore della comunità in modo che tutti crescano, almeno spiritualmente, nella dimensione che caratterizza la propria scelta. Chi spende i propri talenti nel campo della carità è animatore di tutta la parrocchia per quanto concerne questo ambito.

 

Paolo VI° concludendo una sessione del Concilio diceva: "L’antica storia del Samaritano è stata il paradigma della spiritualità del Concilio. Infatti non si è inteso altro che essere un pressante e amichevole invito all’umanità di oggi a ritrovare mediante la via dell’amore quel Dio dal quale allontanarsi è cadere, al quale rivolgersi è risorgere, nel quale rimanere è stare saldi, al quale tornare è rinascere, nel quale abitare è vivere".

 

Sono suggerite alcune piste di riflessione e di conversione.

 

Anzitutto il bisogno di una conversione spirituale. Siamo convinti che è necessario passare da una spiritualità tendenzialmente individualista e intimista a un’altra comunitaria, che annuncia tempi nuovi, che ha bisogno di incarnazione?

Riteniamo - dal punto di vista ecclesiale - che deve crescere il mutuo ascolto, la collaborazione convinta, il superamento delle distanze con il dialogo ed il perdono?

In campo pastorale amiamo la parrocchia, il gruppo, l’associazione altrui come la nostra? Siamo capaci di collaborare a progetti comuni di ampio respiro, pur rimanendo fedeli alla propria identità, collocando ciò che ci impegna normalmente nell’ambito della dimensione comunitaria?

Pensando alle nostre mentalità, siamo pronti alla eventuale conversione culturale per comprendere meglio le esigenze del nostro tempo e portando nuove idee-forza per coinvolgere l’uomo d’oggi?

Siamo attenti a promuovere, per quanto è possibile, nell’ambito sociale senso di partecipazione e di responsabilità perché siano sempre più i soggetti attivi nella chiesa e nella società?

 

Nella vita del Corpo Mistico, il piccolo contiene anche il tutto: proprio per questo ogni gruppo - per quanto limitato di numero - porta linfa nuova valorizzando la sua chiamata ed il suo servizio.