IL GIUBILEO E LA RICONCILIAZIONE

Il giubileo 2000 come è stato inteso e programmato è una realtà complessa le cui componenti non hanno tutte lo stesso peso specifico. Vige anche nel giubileo la gerarchia delle verità affermata dal Concilio (UR 11). Occorre quindi mettere ordine nelle affermazioni e nelle proposte plurime avanzate dai documenti preparatori e promulgatori disponendole secondo il valore decrescente. In tal modo si aiuteranno i fedeli cattolici a non disperdersi in cose marginali ma a discernere ciò che è primario e a disporre di ciò che è secondario con la libertà dei figli di Dio. Ai fratelli ortodossi ed evangelici si offrirà la possibilità di valutare obiettivamente una celebrazione a loro estranea e ad alcuni perfino invisa, offrendo loro la possibilità di consentire liberamente su alcuni punti comuni.

Il giubileo dell'anno 2000 possiede una sua peculiarità che deriva dalla collocazione cronologica (inizio dei terzo millennio) e dalle finalità che si prefiggono coloro che lo hanno pensato e proposto (ringraziamento, conversione, riconciliazione ecc.). Mentre si differenzia notevolmente dai giubilei medioevali, assume e porta a compimento molti temi degli ultimi giubilei, in particolare dei giubileo ordinario dei 1975 indetto da Paolo VI con i due obiettivi dei Rinnovamento personale e comunitario e della Riconciliazione con Dio e con i fratelli e del giubileo straordinario voluto da Giovanni Paolo Il come Anno santo della Riconciliazione nell'imminenza del sinodo dei vescovi consacrato alla "Riconciliazione e penitenza nella missione della chiesa".

E' opportuno delineare rapidamente la mappa dei temi e delle iniziative giubilari secondo l'ordine decrescente di importanza per poi proporre alcune considerazioni sul tema centrale che fa da principio propulsore di tutte le principali iniziative dei giubileo 2000: la riconciliazione.

In primo piano stanno i protagonistí diviní e gli eventi della nostra salvezza; vengono poi le risposte umane all'iniziativa divina e le iniziative umane che tentano di concretizzare la sempre inadeguata risposta umana.

Il giubileo fa essenziale riferimento alla nascita di Gesù da cui ha preso nuovo corso la storia. E' un invito a comprendere più a fondo il significato della Incarnazione redentrice. E' proposta a prendere consapevolezza della risposta che l'uomo ha dato o deve dare all'Amore che non ha esitato a dare la vita. E' proposta a prendere in considerazione la rivelazione che Gesù fa di Dio manifestandolo come Dio-Famiglia in cui Padre, Figlio e Spirito Santo sono unica realtà divina, sorgente del disegno di salvezza per la chiesa e per l'umanità.

Le risposte umane consistono anzitutto in un unico ininterrotto canto di lode alla Trinità" in ringraziamento per il dono dell'incarnazione e della salvezza. Mediante il comune ringraziamento i cristiani potranno esprimere l'unità e farla crescere, accogliendo il dono della riconciliazione con Dio e con i fratelli, attuando la conversione personale e comunitaria, continuando l'opera che Gesù ha iniziato con la sua venuta, facendo del Vangelo la linea-guida della propria vita.

Ricuperando il programma (ideale) salvifico concreto e integrale dei giubilei veterotestamentari e dell'anno di grazia inaugurato da Gesù stesso (Lc. 4) il giubileo 2000 intende promuovere il ripristino della giustizia sociale e l'anno di misericordia. Questo evento della vita della Chiesa i cristiani desiderano condividerlo con tutti gli altri uomini.

Le iniziative disposte nel tempo e nello spazio hanno l'unico scopo di testimoniare (di rendere cioè presenti oggi) gli eventi della salvezza e di suscitare una risposta umana consona, degna di Colui che ci ama immensamente. Questo vale per la celebrazione della notte del Natale 1999 da cui inizia il giubileo, le celebrazioni dell'Eucaristia e della Penitenza e l'apertura della porta santa che rappresenta Cristo porta della salvezza. Anche i pellegrinaggi si pongono come movimento verso Dio che ci viene incontro nella storia degli uomini e nella nostra storia personale, fermo restando il primato del pellegrinaggio a Cristo presente nel fratello infermo, carcerato, anziano in solitudine, handicappato, ecc. (IM, Disp. 4). Dal punto di vista pastorale è necessario insistere sul valore penitenziale e riconciliatore del pellegrinaggio, sulla possibilità che contiene di rinnovare la fede e le scelte conseguenti. Un'importanza capitale riveste la purificazone della memoria a cui Giovanni Paolo Il ha dedicato pagine perspicaci e profonde in collegamento diretto con il tema principale della riconciliazione (IM 11). Costituisce la risposta all'invito di Gesù a convertirsi e di Paolo a lasciarci riconciliare con Dio e tra noi. Essa "chiede a tutti un atto di coraggio e di umiltà nel riconoscere le mancanze compiute da quanti hanno portato e portano il nome di cristiani...". Che l'esercizio inventivo della carità e la memoria dei martiri occupino un posto considerevole nel giubileo non può che rallegrare chi ricorda l'accento posto dal NT sulla carità che copre la moltitudine dei peccati e il ruolo carismatico dei martiri nell'antica prassi penitenziale. Ad una buona presentazione dell'indulgenza come particolare manifestazione della misericordia dei Padre, e del dono dell'indulgenza giubilare (le tradizionali indulgenze) vengono in aiuto le parole di Paolo VI nell'Indulgentiarum doctrina al n. 11: "La Chiesa... lascia tuttavia che ciascuno usi questi mezzi di purificazione e di santìficazione nella santa libertà dei figli di Dio". Il rischio che la caccia all'indulgenza plenaria prevalga su altri percorsi penitenziali e riconciliativi sussiste. Occorre dire chiaramente che l'indulgenza (nel senso tradizionale) viene all'ultimo posto tra i valori giubilari, nel senso che è donata al termine di un cammino di rinascita e di rinnovamento spirituale, possibilmente comunitario. Il Giubileo - dice il Papa - non consiste in una serie di adempimenti da espletare, ma in una straordinaria esperienza esteriore. L'acquisto dell'indulgenza non è dono per gli scansafatiche o per risultati a buon mercato, ma è il compimento della conversione del cuore. Qualcuno ha definito l'indulgenza e le indulgenze come integratori vitaminici che fanno seguito al rinnovamento della vita maturata alla luce della parola di Dio, con la grazia portata dai sacramenti, nell'esperienza ecclesiale comunitaria.

Mediante il giubileo i cristiani sono chiamati ad accogliere l'invito dì Gesù alla conversione (cfr. IM 5) e a credere che essendo stati riconciliati saranno anche salvati mediante la sua vita" (Rm 5,10 - (cfr. IM 6). Si tratta di lasciarsi riconciliare provando la gioia della riconciliazione. E qui sorge l'interrogativo: che cos'è la riconciliazione e in qual modo la comunità cristiana potrà accoglierla e viverla?

Nella letteratura paolina il termine riconciliazione evoca l'iniziativa gratuita e misericordiosa di Dio che in Cristo riconcilia gli uomini con sé e tra loro (cfr. Rm 5, 10 - 11; 11,15; 2 Cor 5,17 - 21; Col 1,19 - 25; Ef 2,14 - 17). In altri passi indica la riconciliazione tra coniugi (1 Cor 7,11) e tra uomo e uomo (Mt 5,24: se dunque presenti la tua offerta all'altare…). Dall'indagine biblica si possono ricavare alcune preziose indicazioni.

l. Riconciliazione evoca l'azione riconciliatrice compiuta da Dio per mezzo di Gesù Cristo, nello Spirito, la sua iniziativa gratuita e misericordiosa in favore di noi peccatori. Essa coincide con il regno di Dio che viene, la salvezza, la redenzione, la giustificazione, la pace, il dono della vita eterna.

2. Riconciliazione indica un mutamento di situazione consistente nello stato di riconciliazione (stato di pace con Dio - cfr. Rm 5,1) in cui vivono i credenti afferrati dall'azione riconciliatrice di Dio.

3. La riconciliazione riguarda primariamente il rapporto di Dio con l'uomo e dell'uomo con Dio. E' Dio che ci ha riconciliati con sé in Cristo. Dio Padre è autore e fine della giustificazione. Tuttavia già 2 Cor 5, 19 e Rm 11, 15 ma soprattutto Col 1,20 ed Ef 2,16 rilevano la dimensione universale, cosmica ed ecclesiale della riconciliazione. Mt. 5,25-24 e Mc 11,25 inoltre privilegiano, rispetto alla dimensione cultuale, la concreta e vissuta riconciliazione interpersonale sia come ricerca di riconciliazione da parte di chi è in torto sia come disponibilità al perdono da parte di chi lo ha subito. Questo viene prima dell'offerta rituale. L'attuale prassi penitenziale non sembra onorare queste richieste ineludibili anche all'interno della celebrazione.

4. l testi biblici sulla riconciliazione presentano forse già un riferimento sacramentale (al battesimo, all'eucaristia, alla penitenza postbattesimale e, in diversi modi, a tutti sacramenti che presentano tutti una valenza riconciliatrice). Tuttavia la riconciliazione non si esaurisce nella celebrazione: c'è la parola della riconciliazione e tutta la vita del credente e della comunità è chiamata ad esprimere il dinamismo della riconciliazione, in primo luogo della riconciliazione tra i fratelli. La riconciliazione pertanto sana la quadruplice radice maligna dei peccato (rottura con Dio, con il prossimo con se stessi e con l'intera creazione) riconciliando con Dio, con il prossimo, con se stessi e con il mondo.

La domanda che pertanto ci si pone è la seguente; sarà il giubileo 2000 un vero giubileo della riconciliazione?

Come potrà la celebrazione del sacramento ella Confessione diventare sempre di più e sempre meglio celebrazione della riconci1iazione?

Dopo essere stato sacramento della penitenza, sacramento della confessione, sacramento dell'assoluzione diventerà un giorno sacramento della riconciliazione? Intendo dire: un sacramento che annunci efficacemente e attesti in modo significativo l'evento trascendente della riconciliazione, non solo accennandovi nella formula dì assoluzione ma in tutta la sua struttura celebrativa? E' noto che oggi il sacramento è più parlato che celebrato.

Concretamente, come far sì che il sacramento

- significhi e promuova l'accoglienza nella fede dell'azione riconciliante di Dio;

- esprima la riconciliazione cosmica, ecclesiale e interpersonale;

- attivi le esigenze della riconciliazione tra le persone (non solo sottintesa) e della riconciliazione ecclesiale sia intra-ecclesiale che inter-ecclesiale (ecumenismo e riconciliazione delle memorie); della riconciliazione con se stessi (da non demandare solo alla psicologia); della riconciliazione cosmica universale (impegno ecologico)?

Saprà il Giubileo incidere nella vita personale e sociale e suscitare iniziative riconcilianti a tutti i livelli:

nella vita di famiglia,

nella scuola e nel gioco,

nella vita sociale,

nei rapporti interpersonali,

nelle piccole e grandi riconciliazioni compresa le riconciliazioni delle memorie?

Il papa stesso ci ha offerto e ci offre dei validi impulsi procedendo impavido, nel suo chiedere perdono per i torti arrecati in passato dai cattolici (attuazione di Mt 5,24).

Il riscontro dell'efficacia dei giubileo ricaverà soltanto dal moltiplicarsi delle riconciliazioni vissute.

Appunti raccolti ad una conferenza di don Collo Carlo con qualche esplicitazione e commento